sabato 8 marzo 2014

ILVA, il Comune di Taranto ha chiesto un risarcimento danni di 3,3 miliardi di euro !!



Per i danni di inquinamento provocati dall'Ilva alla citta' di Taranto e per i conseguenti oneri che la pubblica amministrazione ha dovuto fronteggiare, il Comune di Taranto ha chiesto un risarcimento danni di 3,3 miliardi di euro nei confronti dell'Ilva spa, di Riva Fire, la capogruppo a cui fa capo la stessa Ilva, e a Emilio Riva, presidente della stessa Riva Fire, nonche' al vertice del gruppo dell'acciaio. E' quanto scrive oggi "La Gazzetta Del Mezzogiorno" facendo riferimento all'atto di citazione depositato a Palazzo di Giustizia dagli avvocati del Comune di Taranto.
Documenti, perizie, fotografie. Ecco cosa compone il voluminoso dossier - un testo di oltre cento pagine piu' alcuni faldoni - depositato in Tribunale e col quale il Comune di Taranto cita l'Ilva, Riva Fire e lo stesso Emilio Riva per risarcimento danni chiedendo 3,3 miliardi di euro. Chiuso uno dei tanti giudizi che riguardano i vertici delle due società siderurgiche, gli avvocati cel Comune di Taranto stavano lavorando da tempo alla richiesta risarcitoria acquisendo una serie di elementi. Completato il lavoro, hanno quindi atteso il rientro in Municipio del sindaco di Taranto, Ezio Stefano, il quale ha materialmente firmato l'atto di citazione. Stefano, infatti, solo da pochi giorni e' tornato alla guida dell'amministrazione comunale dopo una forzata assenza di oltre ottanta giorni dovuta ad un delicato intervento chirurgico al cuore al quale ha dovuto sottoporsi a Modena poco prima di Natale. In base al Testo unico ambientale e ad una condanna definitiva in Corte di Cassazione subita dai vertici societari dell'Ilva e di Riva nell'ottobre 2005, il Comune di Taranto chiede il risarcimento dei danni materiali - imbrattamento di fumi e polveri - causati dal grave inquinamento industriale con particolare riferimento alle strutture di proprietà dell'Amministrazione comunale come uffici e scuole, ma anche ai mezzi dell'Amiu e dell'Amiu (sono le aziende che si occupano, rispettivamente, dell'igiene urbana e del trasporto pubblico in citta') che appartengono al patrimonio pubblico.

Nessun commento:

Posta un commento